lunedì 13 ottobre 2008

LA SINTESI

Mi sembra corretto riportare il presente video di Eugenio Benetazzo, utile a mio parere a comprendere meglio i perchè tecnici della situazione attuale.
Eugenio racchiude fondamentalmente la sintesi in 4 punti espressi a mio modo di vedere in modo chiaro e corretto e dunque lascio spazio a lui.


sabato 11 ottobre 2008

L'ESCA DEL DEMONIO: L'ILLUSIONE DEL BENESSERE


Bene rieccoci dopo una dovuta pausa ritornare in questi momenti funesti (almeno per qualcuno) per riprendere a disquisire. Sembrava in effetti perfettamente inutile continuare a filosofeggiare senza i riscontri pratici, e ora finalmente qualcosa è arrivato anche se forse più rapidamente del previsto. Mi riferisco ovviamente alla nefasta situazione economica generale che sta "sconvolgendo" la di per se precaria condizione di molte persone.
Molto si è detto e molto si dirà ancora sul questo particolare momento storico, quel che è certo però è soltanto che quando si inizia a parlarne in televisione di certe cose è meglio cambiar canale e guardar i cartoni animati (l'unico programma interessante ultimamente soprattutto quelli più vecchiotti) perchè tanto, che noi ascoltiamo o meno le stupidaggini che si diranno nei vari talk show o telegiornali, le cose cambieranno ben poco in quanto l'unica cosa in cui l'informazione ufficiale è brava è arrivare sempre in ritardo sugli avvenimenti salvo qualche eccezione.
Perchè questa sparata? Molto semplice, perchè la domanda che ognuno di noi dovrebbe porsi é : ma in questo casino c'è più stupidita o più malafede?
Perchè tale domanda? Semplicemente perchè quel che sta succedendo oggi è qualcosa di ampiamente previsto e prevedibile da chiunque con un minimo di intelligenza, preparazione e di buon senso che sia ben informato. Ammettendo per coloro i quali questo non lo possono sapere che quanto detto sopra sia vero, viene allora da chiedersi ma tutta quella gente strapagata e con ampie informazioni a disposizione, sapienti osannati al quale cospetto ci si inchina meglio che di fronte a un porporato, ma che ca... ci stanno a fare? non lo ha previsto nessuno? non ha parlato nessuno? ..... risposta qualcuno si ma la maggiorparte no....perchè? andando per logica visto che i fatti non possiamo conoscerli si deve dire: o perchè sono degli idioti o perchè sono in mala fede....ESATTO!
Andando a vedere comunque le cause per le quali il castello di carta è cascato, si dovrebbe andar ad analizzare aspetti diciamo più tecnici, partendo magari dalla crisi produttiva dei generi alimentari di fronte alla cresciuta domanda, per passar poi al calo del poter d'acquisto dei salari, alle inefficienze, sprechi, nepotismi, ecc (soprattutto nel nostro paese) che nei vari comparti fanno sborsare molto più del dovuto ai cittadini, continuando poi con l'inceppamento nella crescita economica e le difficoltà delle imprese nella competizione verso le economie emergenti, il petrolio, l'euro forte che penalizza l'export, l'egoismo e la voracia delle banche, la crisi di liquidità di molte famiglie, i muti, i debiti al consumo, la saturazione o quasi del mercato dei mutui parallelamente all'impossibilità di essere solventi, il mercato immobiliare saturo oramai in certe aree del pianeta, le speculazioni finanziarie su tutto ecc ecc ecc ecc. Si tutto bello, tutto difficile, tutto collegato e tutto volendo noto o conoscibile. Ma però, perchè è capitato? perchè chi poteva non si è fermato prima? perchè non si è capito che la strada era sbagliata? perchè almeno qualcuno non ha invertito la tendenza?
Parlare di soluzioni banali a problemi complicati, le cosiddette pezze, è sport di molte persone; tuttavia se voliamo parlar davvero di soluzioni e non di pezze, diventa necessario andar ad analizzare il cuore del problema, ossia le sue ragioni di fondo, la sua filosofia di funzionamento per così dire, al fine di individuare le contraddizioni che lo caratterizzano e che spesso sono esse stesse le origini di molte situazioni complicate che si potranno manifestare.
Negli avvenimenti che oggi si verificano sulla scena economica internazionale, dunque, quali sono le origini e le disfunzioni?
L'economia nasce dall'uomo, dunque se essa fallisce probabilmente è nelle persone stesse che si deve ricercare il problema; un "sistema" può esser semplice o complicato, preciso o lascivo a piacimento, il fatto che esso funzioni o meno nell'essenza e non nell'apparenza, dipende in definitiva dalla disposizione delle persone che ne sono parte e dai principi che internamente le guidano. Se si prescinde da tale presupposto, o peggio si cerca di indurre in modo forzoso un equilibrio inconscio, magari basandosi sui sentimenti meno nobili della persona, come l'egoismo individuale o l'illusione del soddisfacimento illimitato dei bisogni, rendendo in tal modo le persone irresponsabili verso la propria coscienza e dipendenti dal sistema, il risultato che se ne otterrà potrà al massimo essere di equilibrio temporaneo, a fronte però di molti potenziali danni.
Guardiamoci oggi: le persone sono più divise, e dunque più deboli, che mai, il modo di rapprocciarsi con gli altri oramai sembra instradato almeno per alcuni verso una generale uniformazione formale e sostanziale che va dalle questioni più semplici quali l'abbigliamento a quelle più sostanziali quali i valori fino ad arrivare ad una distorsione vera e propria della identità di fondo (se ce n'è una), banalizzando e racchiudendo tutti in una sorta di scatola mentale che limita le capacità espressive e cognitive delle persone. Il pericolo di abbandonarsi a una simile influenza è quello di ritrovarsi un giorno, senza nemmeno rendersene conto, a perdere completamente ogni vero legame con la realtà non indotta e ogni personale spinta interiore ad esprimersi in modo differenziato seguendo l'unico vero giudice, ossia la propria coscienza interiore, quella che spesso viene riposta per segiur strade più semplici o convenienti, quella alla quale sempre meno noi tutti riusciamo a dar retta; si badi bene non si tratta di retorica. Alla fine l'unica cosa che distingue le persone buone da quelle cattive è proprio la capacità o meno di queste di dar retta, di capire e seguire anche con sacrificio quella voce strana che ci guida e che per alcuni è una insistente presenza per altri un fastidio che si impara presto a rinnegare. Si può dire che essa dipende dall'esperienza di ognuno e dunque non può rappresentare una vera guida per le persone, in verita ritengo anche intuitivamente che la sua funzione per le persone sia ben più complessa e importante; ne discuteremo casomai più avanti.
Per ritornare ai problemi attuali, se dovessimo analizzare nella sostanza la situazione attuale, potremmo dire che essenzialmente essa deriva da una eccessiva esigenza di beni e benessere da parte delle persone (sempre per uniformarsi, i cosidetti bisogni indotti), che le spinge a manifestare il peggio di se in ogni situazione, vittime inconscie dell'unico vero falso dio rimasto, ossia il denaro, che nel tempo si è sempre più trasformato da mezzo a fine, riconducendo ogni aspetto della vita umana ad esso e contraendolo ai minimi termini. Un esempio della nostra dipendenza dal denaro e dal sistema è data semplicemente dall'osservare il panico che si diffonde ovunque in questi giorni a causa della preoccupazione per la situazione economica. Le persone temendo di perdere i proprio risparmi e in minor percentuale il proprio lavoro stanno letteralmente affondando nella paura, lasciando spazio all'incertezza e all'egoismo. Tutto questo come se la terra non producesse più frutti o se l'aria non dovesse esser più respirabile, come se le persone morissero di malattia o se il mondo avesse inevitabilmente cambiato il suo corso, come se le risorse disponibili non fossero più le stesse. A pensarci suona un po' stupido. Ci si preoccupa di più dei propri soldi che non di quello che ogni giorno si mangia (l'italia in questo forse è messa meglio degli altri), o di come ci si comporta col prossimo. Come se il denaro fosse la vita. Su questo punto voglio insistere alla noia perchè è proprio questo il centro del problema: l'aver perso i valori di esseri umani e di esseri viventi nonchè l'aver dimenticato il legame indissolubile che ci lega alla realtà che ci circonda indipendentemente dagli artifizi industriali o sociali che noi creiamo e che sempre meno si rifanno alla nostra origine. Vittime di un sistema che ha incancrenito ogni nostra fibra e ci porta lontano dal mondo reale salvo poi, ogni tanto, ritrovarci soli, incazzati, impauriti e preoccupati come pulcini sotto la tempesta quando ci si accorge che non siamo indipendenti dalla realtà, quella realtà che generazione dopo generazione abbiamo sempre più imparato a dimenticare. L'ingordigia, la bramosia, l'avidità senza freni, sono molto di più che difetti, sono espressioni del maligno dentro di noi, tanto più noi le seguiremo o le lasceremo libere di agire a discapito della nostra coscienza, tanto più potenzialmente nefasto sarà il futuro dinanzi a noi. Perchè non seguire i nostri pessimi istinti? è facile, è conveniente, mi consente di esser meglio degli altri (nella forma) e di soddisfare ogni mia esigenza, quel che non si considera però è che si sarà sempre vittime della paura, del sospetto e della malvagità della stessa spinta ad agire che noi non abbiamo voluto ignorare.
Una persona che nella serenità della propria mente e del proprio modo di essere ed esprimersi sa accettare e vivere le relazioni con gli altri in maniera genuinamente essenziale, che sa operare per il bene comune anche in piccole porzioni o piccoli contesti, che nel seguire la propria coscienza accetta la sofferenza e le paure ancestrali (come quella della morte) e dunque non segue solo il proprio interesse o i propri bisogni impulsivi, ma si opera affinchè nell' immutabile libro del destino e degli eventi rimanga un segno duraturo e positivo del proprio passaggio sulla terra, lungi dall'esser ricordato solo come un frettoloso pasticcione ossessionato dal denaro, un tossicodipendente del consumo, pronto a chinar la schiena e a svendere la propria dignità per i propri bisogni, plasmato a immagine di una zecca, svuoltato all'interno delle proprie caratteristiche e dei propri talenti umani e risplendente all'esterno di finta luce riflessa; se una persona sa essere tutto questo nei modi ad ognuno appropriati, allora e solo allora può osare chiamarsi essere umano e può fregiarsi del titolo di persona di pace; diversamente è perfettamente riconducibile ad altre forme di vita animale, con la differenza di esser molto più dannosa di tutte le forme di vita presenti in quanto dipendente da modelli non in equilibrio, non indefinitamente perpetuabili e più potenzialmente negativa dal punto di vista delle possibilità.
La riflessione sopra esposta non vuole esser una dottrina di vita ma uno spunto riflessivo. In effetti, sempre più la fretta maledetta accompagna la nostra vita, e schiaccia verso il basso la nostra tendenza alla riflessione. Meditare non è perdere tempo come molti pensano, ma è la base stessa che definisce la natura degli esseri umani, il momento in cui si lascia spazio a ragione e coscienza di fondersi assieme per trovar la via attraverso la quale risincronizzarsi col resto del creato. Guardate come viviamo: corriamo sempre di più, abbiamo bisogno di innalzare sempre più la produttività di ogni individuo, per poter aumentare i beni spesso inutili a disposizione, per abbassare i prezzi, per poter competere con gli altri, per poter avere sempre più cose spesso superflue a prezzi sempre più bassi, per soddisfare il nostro istinto edonista....e poi? e poi ci troviamo pieni di cose insignificanti, senza tempo per gli affetti o per cercare e sviluppare i propri interessi (base da cui parte la ricerca della conoscenza), in difficoltà ad ottenere una casa e incapaci di costruirla da se, in difficoltà a far la spesa, in difficoltà a fornire una valida istruzione ai propri figli, insensati senza una prospettiva, incapaci di decodificare i rapidi cambiamenti del mondo, e dunque incapaci di trasmettere insegnamenti alle nuove generazioni.....una sorta di uomini-utensili inutili senza una mano che li utilizzi; è tutto qui? tutta qui la nostra intelligenza? dunque è questo che siamo diventati? polli nel pollaio? SI, almeno fino a quando non riprenderemo coscienza di noi stessi.
Tutto quanto sinteticamente esposto sopra risulta particolarmete evidente in quei momenti in cui il sistema scopre i propri deficit strutturali. Il capitalismo o neoliberismo dei giorni nostri è un modello ben lontano dalla perfezione o dall'equità verso le persone e verso le risorse. Di libertà ne contiene ben poca anzi. Molte delle congetture ad esso inerenti sono più verosimilmente speculazioni para intellettuali che vere rappresentazioni della realtà. In una nave servono sempre almeno due cose: una forza di propulsione e un timone. La sola spinta intellettuale senza una direzione che ne instradi il lavoro diventa mera speculazione autoreferenziante e dunque fondamentalmente inutile poichè gira e rigira su se stessa come un vortice. Quello che credo molti già nel passato invece hanno capito è che il sistema economico in voga oggi, non è altro che una fabbrica di schiavi illusi dalla promessa di libertà formale, contestualizzati in una vera giungla dove alla fine vince il più grande e il più forte a discapito di chiunque. Possiamo vedere anche così quello che capita oggi, se alcuni non avessero potuto far il bello e il cattivo tempo e non fossero stati trasportati esclusivamete dall'interesse personale, oggi molti problemi si sarebbero potuti evitare. La verità è che questa situazione è talmente assurda e chiara alle persone che ragionano, da risultare, volendo pensar male, addirittura voluta; bisognerebbe altrimenti pensare che il livello di rincoglionimento è arrivato a livelli talmente alti da esser seriamente preoccupante.
Il cercar giustificazioni o spiegazioni comunque è inutile. Che il sistema attuale sia un sitema piramidale dove bisogna sempre e solo crescere per sopravvivere è ormai palese, alla faccia di coloro i quali sostengono che esso garantisce la libera iniziativa; in verità la garantisce solo ai miserabili, dove un minimo conta, diventa impossibile non tendere alla concentrazione e alla crescita verticale a formar la cima della piramide; anche questo se vogliamo è un grosso deficit strutturale.
Quanto sinora esposto in modo più o meno chiaro e volutamente generico, comunque, non rappresenta altro che una perfezionabile visione delle cose. L'unico vero intento è quello di spingere le persone a ricercar continuamente la verità e i difetti sempre, non lasciandosi andare a facili ottimismi derivanti più dall'ignoranza che dalla disinformazione, perseguendo sempre con fermezza ed apertura su una strada (personale) di principi interiori verso i quali aderire, quegli stessi principi che a volerli ascoltare usando un po' di sesto senso, spesso ci aiutano a non perderci nel pantano sporco e profondo della nostra miserabile condizione.

Sezione feed di pressante.com

ARTICOLI VARI E UTILI

«Questo mondo, che abbiamo costruito applicando fino ad oggi un certo livello di pensiero, crea dei problemi che non possono essere risolti dallo stesso livello di pensiero applicato per costruirlo.» Albert Einstein
Il Progetto per un Nuovo Secolo Americano (PNAC)
Pressante - Informazione libera e indipendente - martedì 18 marzo 2008
Il costo umano della depressione
Pressante - Informazione libera e indipendente - martedì 18 marzo 2008
Vicenza - Incidente all'oleodotto militare: disastro ambientale Pressante - Informazione libera e indipendente - martedì 11 marzo 2008
La bufala del PIL Pressante - Informazione libera e indipendente - martedì 11 marzo 2008
Indiani d'America e briganti meridionali Pressante - Informazione libera e indipendente - giovedì 13 marzo 2008